Principali novità in materia di imposte indirette: la circolare riepilogativa delle Entrate

L’Agenzia delle entrate, in tema di imposte indirette, ha illustrato le principali novità contenute nella Legge di bilancio 2024, nel Decreto Anticipi e nel Decreto Salva-infrazioni (Agenzia delle entrate, circolare 16 febbraio 2024, n. 3/E).

Tra le principali novità in materia di imposte indirette contenute nella Legge di Bilancio 2024, l’Agenzia delle entrate segnala:

  • all’articolo 1, comma 45, la modifica delle aliquote IVA relative alle cessioni di alcuni prodotti per l’infanzia e per l’igiene femminile, precedentemente ricompresi nell’ambito applicativo dell’aliquota ridotta al 5%;

  • all’articolo 1, comma 46, la proroga dell’applicazione dell’aliquota IVA agevolata al 10% in relazione al pellet di legno, che interessa, nel dettaglio, i mesi di gennaio e febbraio 2024;

  • all’articolo 1, comma 77, la riduzione da 154,94 euro a 70 euro del valore minimo delle cessioni di beni destinati all’uso personale o familiare da trasportarsi nei bagagli personali fuori del territorio doganale dell’UE, effettuate a decorrere dal 1° febbraio 2024 a favore di soggetti domiciliati o residenti fuori della medesima Unione europea, al di sopra del quale la cessione può avvenire senza pagamento d’imposta;

  • all’articolo 1, comma 91, lettera b), l’innalzamento al 4 per mille annuo dell’aliquota dell’imposta sul valore delle attività finanziarie (IVAFE) dovuta in relazione ai prodotti finanziari detenuti in Stati o territori a regime fiscale privilegiato.

In merito, poi, ad alcune previsioni contenute nel D.L. n. 145/2023 (Decreto Anticipi), l’Agenzia si sofferma in particolar modo sull’articolo 16, comma 2-bis, lettera a), che proroga al 30 giugno 2024 le disposizioni di cui agli articoli 7, comma 1-quater, e 12, comma 2-bis, del D.Lgs. n. 36/2021, che esplicavano la loro efficacia fino al 31 dicembre 2023.

L’articolo 7, comma 1-quater, del D.Lgs. n. 36/2021 prevede, nello specifico, che tutte le associazioni sportive dilettantistiche e società sportive dilettantistiche adeguino i propri statuti alle nuove disposizioni del Titolo II, Capo I, del medesimo decreto. L’eventuale difformità comporta l’inammissibilità della richiesta di iscrizione al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche e, per gli enti già iscritti, la cancellazione d’ufficio dallo stesso.

L’articolo 12, comma 2-bi del citato D.Lgs. n. 36/2021, in particolare, stabilisce che le modifiche statutarie adottate entro la data normativamente prevista sono esenti dall’imposta di registro se hanno lo scopo di adeguare gli atti a modifiche o integrazioni necessarie a conformare gli statuti alle disposizioni del decreto.

Al riguardo le Entrate ritengono che siano da ricomprendere nel regime di esenzione dall’imposta di registro anche le ulteriori modifiche o integrazioni statutarie previste dal citato Capo I dello stesso decreto, riguardanti, in particolare:

  • la possibilità di esercitare attività secondarie e strumentali rispetto a quelle istituzionali;

  • la ridefinizione delle clausole di incompatibilità degli amministratori.

Infine, nella nuova circolare n. 3/2024 viene illustrata la portata delle novità introdotte con l’articolo 2 del Decreto Salva-infrazioni (D.L. n. 69/2023).

Tale articolo 2, infatti, modifica i criteri necessari per avvalersi dell’imposta di registro agevolata (c.d. prima casa) in relazione agli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà di case di abitazione non di lusso e agli atti traslativi o costitutivi della nuda proprietà, dell’usufrutto, dell’uso e dell’abitazione relativi alle stesse, previsti per gli acquirenti che si sono trasferiti all’estero per ragioni di lavoro.

Chiarisce, al riguardo l’Agenzia, che possono accedere al  suddetto beneficio le persone fisiche che, contestualmente:

– si siano trasferite all’estero per ragioni di lavoro;

– abbiano risieduto in Italia per almeno 5 anni, o ivi svolto, per il medesimo periodo, la loro attività, anteriormente all’acquisto dell’immobile;

– abbiano acquistato l’immobile nel comune di nascita, ovvero in quello in cui avevano la residenza o in cui svolgevano la propria attività prima del trasferimento.

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